Eventi/cultura : interessante connubio tra ricerca cultura e artigianato : il banchetto medioevale e la moda del tempo alla Corte degli Artisti a Sedegliano

Interessante connubio tra ricerca cultura e artigianato : il banchetto medioevale e la moda del tempo alla Corte degli artisti a Sedegliano
Si è  svolta con successo la serata conviviale , ovvero il banchetto medioevale nella sede dell’Associazione culturale Corte degli artisti di Sedegliano (Ud) con la collaborazione di alcuni sodalizi di animazione e promozione della cultura del territorio 

In un’ Atmosfera suggestiva con il fuoco acceso e la musica d’ambiente dell’epoca in sottofondo , catalizzati dalla passione della stilista Bruna Bassi appassionata ricercatrice delle abitudini del passato, di mestiere sarta professionale che svolge il suo ruolo anche nell’ambito della scena teatrale, che ha curato la scenografia della serata e i costumi indossati dai partecipanti

Appassionata di cucina, Bruna ,si è tuffata nella preparazione di un intero menù che aveva per tema i cibi del banchetto medioevale. Perché allora ci si sedeva attorno a una grande tavolata imbandita, ma non senza avere prima lavato le mani in una bacinella  acqua e limone.

Serviva per mondare le mani dai lavori e dall’attività quotidiana perché si mangiava con le mani. Non esistevano ancora le posate, invenzione rinascimentale. Il cibo degustato nella serata? Vino liquoroso e frutta fresca. Poi crostini con lardo e miele, cacio e noci ed erbe aromatiche, zuppa contadina, zuppa di cipolle con cacio e crostini, uova crespate con ortiche e spezie, bocconcini di pollo al latte di mandorla e per dolce la Torta di pane medioevale con uvetta e noci 

Non certo medioevali erano soltanto i vini, il Friulano dell’azienda  Vitivinicola Toniatti Giacometti di Latisana , che hanno sposato adeguatamente i cibi proposti da Bruna, certo ingentiliti rispetto alla tradizione originale per renderli più suadenti al palato moderno.

Tra una portata e l’altra si è tenuta la  sfilata degli abiti realizzati  da Bruna  che si è svolta  centro del Tavolo d’Onore , allestito a U con i protagonisti della serata che indossavano i costumi seduti sul lato principale . 

Hanno iniziato a sfilare le popolane , alias Mirella Zecchini  e Carole Wears con abiti rispettivamente di fine 1100 e 1300  che indossavano un camicione in cotone portato sotto una veste chiamata guarnello, solitamente in lana o canapa.

Il grembiule in cotone era un capo immancabile e i capelli erano nascosti sotto una cuffia di cotone o di lana. I popolani e la servitù usavano indumenti semplici dai toni naturali, molte volte erano scalzi o portavano calzature rudimentali aperte;

Il secondo costume, indossato dall’amico Vincenzo è il musicante con il flauto in mano Era una figura sempre presente ai banchetti di corte. Bruna si è ispirata a un  dipinto del Martini,l contemporaneo di Giotto .  Veste una tunica verde realizzata con tessuti a motivi diversi, un copricapo con lembo ricadente sulle spalle e calze aderenti solitamente in lana.

Il terzo costume in passerella è quello  di  dama di corte solitamente al seguito della castellana.   E’ stato indossato dalla  simpatica stilista   Maria Ciani Seren che ha sfilato con una cottardita in velluto color petrolio abbellita da nastri e ricami dorati secondo i dettami della moda della fine 1300, inizio 1400. In testa un turbante chiamato balzo, un modello di cappello indossato dalle donne sposate simbolo di distinzione fra le donne nubili e le donne maritate .

Il quarto costume è un abito di  dama di corte importante per gerarchia.  Indossato meravigliosamente da Renata Capria D’aronco  guida del club Unesco per Udine Una cottardita di velluto colore salmone,  con grandi maniche in velluto. Sopra vediamo la guarnacca con grandi aperture laterali abbellita con bottoni e profili in broccato marrone . Questo indumento ritenuto molto elegante della fine 1300 era portato da signore di alto rango sociale.

Il quinto e sesto costume erano indossati da figuranti ,maschi ,  perché rappresentano i  castellani del 1490 quindi verso la fine del basso medioevo.

La moda maschile è dettata ancora come al inizio del secolo da ampie tuniche corte in velluto  rosso arricchite con merletti d’oro e bordi di pelliccia  nera a  dimostrare la ricchezza del casato.

Un sacchetto con gemme preziose appeso alla cintura aveva la funzione di porta oggetti in quanto non esistevano le tasche. Le calze erano solitamente in seta o in lana mentre in testa si usa un turbante con un lungo lembo ricadente sulle spalle. 

Indossato dal presidente di Corte degli artisti , Massimo Donati

Laura Zanelli , presidente associazione Romeo & Giulietta in Friuli  veste la castellana  con una cottardita in seta rossa rifinita con broccato. Sopra porta un lunghissimo e ampio mantello in velluto rosso e broccato di seta interamente rivestito e rifinito con bordi dorati. Le maniche molto lunghe sono cosiddette ad ali in quanto davano le sembianze di un uccello. I cappelli sono ancora imbottiti, talvolta con forme stravaganti a denominare lo stato sociale e anagrafico di dama sposata.

Questa moda dell’alta nobiltà metteva in risalto la grazia e la femminilità e prese il nome di “moda gotica internazionale”. Bruna Bassi , per questo costume ha preso spunto da un ritratto di Antonio Pisano detto il Pisanello.

Il settimo costume , e’ indossato dalla scrittrice Martina Campagnolo , autrice del libro  ‘A passi leggeri tra i ricordi’  che aveva già presentato nella stessa Corte degli artisti .

E’ un abito aristocratico chiamato giustacuore ed è  realizzato in tessuto di cotone colorte azzurro e bianco con larghe maniche e impreziosito da bordi argentati. Un sacchetto impreziosito da gemme preziose serviva per gli oggetti personali. I capelli sono sciolti, testimonianza di donna nubile con ornamento di coroncina di fiori e perle

I vini sono stati proposti dall’Associazione culturale La Riviera friulana, che mette in rete le eccellenze culturali ed enogastronomiche dell’area rivierasca. sodalizio che con l’Associazione regionale giornalisti agricoli, agroalimentari, ambiente e territorio, il Club per l’UNESCO per Udine e l’Associazione Romeo e Giulietta in Friuli hanno patrocinato l’iniziativa.
Che è stata ideata assieme a Laura Zanelli, impegnata a costituire la Fondazione Romeo e Giulietta, Massimo Donati, presidente de La Corte degli artisti, con il supporto culturale di Renata Capria D’Aronco, leader del Club per l’UNESCO per Udine e Ambasciatore per la pace dell’UNESCO.

Nel corso della serata, mentre Gianni Meneghin ha ripercorso assieme alla Zanelli tratti della vicenda di Lucina Savorgnan e Luigi da Porto, alias Giulietta e Romeo, e la poliedrica Bruna Bassi  ha illustrato i piatti proposti, il presidente dell’Associazione culturale La Riviera friulana, Carlo Morandini, ha parlato dei vini delle Aziende agricole Toniatti Giacometti, di Latisana, proposti da Giovanni Toniatti Giacometti e serviti assieme alle pietanze medioevali.

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