L’ artista apprende la pittura contemporanea alla scuola Giovanni da Udine e le tecniche della ceramica partecipando a diversi corsi fuori regione.
I tre elementi che compongono la ceramica (Terra Acqua e Fuoco) le concedono la possibilità di una continua sperimentazione ed evoluzione personale e spirituale dove il fuoco brucia la terra plasmata dall’acqua.
Diverse sono le partecipazioni a mostre collettive individuali sia in Italia che all’Estero.
Partecipa alla mostra di Laipacco di Tricesimo con opere di diverse tecniche.
Frammenti di forme e colori a simboleggiare l’edificazione di sè, secondo quella che è “l’essenza di noi stessi mettendoci passione“, in greco antico una parola sola riassume questo concetto ed è MERÁKI (μεράκι).
Talvolta prima di crearci o ricomporre i pezzi per un nuovo inizio, è necessario passare attraverso diversi punti di rottura. Spesso sono i gusci a rompersi, e sempre le nostre primavere rendono possibili nuovi inizi, in cui ricominciare da sé.
Essere se stessi al di là dei cliché, comporta anche l’attraversamento del mondo dei simboli, ma in rottura con i luoghi comuni. Ciò che conta è il valore ed il senso, la direzione.
Così un tacco che rappresenti la femminilità ci conduce ad una prospettiva nuova ed edificante, un abito tinto di essenze primaverili profuma di trasformazione. Entrambi ci spingono a guardare l’effetto e non solo il simbolo.
In tutte le opere c’è la volontà di creazione e la spinta dell’allineamento all’essere, un invito a scoprirsi nel profondo, al di là da tutto, dentro se stessi.